Avere un multimetro tra i propri attrezzi per il monitoraggio della casa e per i lavori fai-da-te è sempre utile. Si tratta infatti di un dispositivo che può essere utilizzato piuttosto semplicemente anche da tutti coloro che non sono esattamente esperti del settore e, magari, neanche così tanto appassionati di elettronica.
In questo articolo ci focalizzeremo sulla spiegazione di una delle sue funzioni più importanti e utili: misurare la tensione elettrica.
Buona lettura!
Iniziare dalle basi: cos’è la tensione?
Prima di spiegare come si misura la tensione usando un multimetro è sicuramente utile capire cosa si stia andando a misurare.
L’unità di misura della tensione elettrica è il Volt, indicato dal simbolo V, mentre il suo strumento di misura è il voltimetro. Inoltre, la tensione può essere di due tipi diversi:
- la tensione a corrente alternata
- la tensione a corrente continua
Nel primo caso, la tensione a corrente alternata viene trasmessa da onde sinusoidali regolari; questo significa che la tensione sale fino a un picco positivo, torna allo 0 e scende verso un picco negativo per poi riprendere la salita. Questo tipo di tensione viene indicato come tensione AC ed è il più comune nei servizi elettrici.
Nel caso invece della tensione a corrente alternata, o tensione DC, si parla di una trasmissione non solo in un’unica direzione, ma che si propaga lungo una linea retta. Solitamente questo tipo di tensione è presente per esempio nelle batterie, in quanto si tratta di sorgenti che hanno già dell’energia immagazzinata.
Ma cosa c’entra tutto questo con il multimetro?
A questo punto potresti credere che l’acquisto di un semplice voltimetro sia più che sufficiente. In realtà, se desideri avere uno strumento dalle potenzialità decisamente maggiori il multimetro è la scelta più consigliata.
Questo perché si tratta di un unico dispositivo che però, al suo interno, ne racchiude diversi. Non solo è presente un voltimetro per misurare la tensione presente in un circuito, ma potrai avere a tua disposizione anche un amperometro per misurare le Ampere, ovvero la corrente e un ohmetro che misura gli ohm, cioè la resistenza elettrica.
E questo è solo l’inizio! Acquistare un multimetro tecnologicamente avanzato, significa poter misurare anche la temperatura, la frequenza, il livello di umidità, la continuità elettrica e persino effettuare dei test sui diodi e transistor.
Com’è fatto un multimetro
Con un multimetro sarai facilmente in grado di misurare la tensione del tuo circuito elettrico. Per far questo, naturalmente, dovrai essere in grado di utilizzare le funzioni basilari di questo strumento e, di conseguenza, conoscere le sue componenti principali.
Il display
Il display è una feature fondamentale di un multimetro. Potrai infatti scegliere tra due diverse tipologie: un multimetro analogico oppure un multimetro digitale.
Con un multimetro analogico dovrai occuparti della lettura osservando il movimento di un cursore sopra una scala graduata; invece, con un modello digitale ti basterà leggere i numeri e l’eventuale segno negativo sul display.
Il selettore della misura
Il selettore della misura è importantissimo per dare al tuo multimetro l’indicazione della misurazione che vuoi effettuare, trattandosi di uno strumento in grado di misurare tante diverse grandezze elettriche e/o fisiche.
- mV per i millivolt
- V per i volt
- MV per i megavolt
Per indicare la tensione alternata troverai il simbolo V~, mentre la V con al di sopra una linea retta con tre piccole linee sottostanti, come se fosse una E capovolta, indica il campo della tensione continua.
Le porte d’ingresso
In ultimo, troverai almeno tre porte d’ingresso in ogni multimetro che si rispetti.
La prima è la porta COM, dove dovrai inserire il cavo nero. L’altra estremità di questo cavo viene solitamente collegata a terra oppure alla massa negativa, indicata dal segno -.
Abbiamo poi la porta mAVΩ, all’interno della quale inserirai il cavo rosso. La sua altra estremità dovrà invece toccare la massa positiva, indicata dal segno +. Presta attenzione a questa porta d’ingresso: in alcuni modelli è possibile trovare le grandezze elettriche scorporate, per esempio, in una porta specifica per la corrente e in una porta dedicata a tensione e resistenza.
È poi presente la cosiddetta porta 10A, nella quale dovrai inserire il cavo rosso nell’eventualità in cui il tuo circuito elettrico dovesse avere una potenza superiore ai 200mA.
Misurare la tensione con un multimetro
Partiamo dalla sistemazione dei cavi nelle porte d’ingresso del tuo multimetro. Come abbiamo anticipato, il cavo nero andrà nella porta COM, mentre il cavo rosso andrà nella porta che presenta il simbolo V o, tutt’al più, nella porta 10A. Cosa potrebbe succedere nel caso in cui dovessi invertire i cavi? Assolutamente niente. Nel caso in cui avessi optato per un multimetro digitale vedrai semplicemente il risultato preceduto da un segno negativo.
Se invece stai misurando un impianto dotato di tensione a corrente continua, il procedimento da seguire è esattamente identico tranne per la selezione del simbolo corrispondente: dovrai infatti spostarti nella parte del selettore della misura dove è presente la V sormontata dalla E capovolta.
In entrambi i casi, potrai naturalmente cambiare a tuo piacimento il fondo scala impostato come valore massimo. La progressione è solitamente la seguente: 200mV, 2V, 200V, 600V.
Un ultimo consiglio è quello di acquistare un multimetro che abbia una bassa impedenza di ingresso, ovvero che non vada a influenzare troppo il circuito, o che possa misurare la tensione semplicemente avvicinando il dispositivo al circuito.
Non ci resta che augurarti buon lavoro!