A tutti gli appassionati di elettronica si presenta lo stesso dubbio: è meglio un multimetro analogico o un multimetro digitale?
In questo articolo scopriremo assieme le due opzioni e mostreremo vantaggi e svantaggi di entrambe.
Multimetro: conosciamo questo importante dispositivo
La prima domanda alla quale è necessario dare una risposta è la seguente: cos’è un multimetro? E di seguito: in cosa può essermi utile questo strumento?
Innanzitutto, un multimetro è in grado di misurare le grandezze elettriche come la corrente continua o alternata, la tensione e la resistenza. Se prima si utilizzava un amperometro per misurare la corrente, un voltometro per misurare la tensione e un ohmmetro per la resistenza, ora questi tre strumenti si possono trovare all’interno dello stesso dispositivo.
Non solo. Corrente, tensione e resistenza sono il fulcro di base dell’azione di un multimetro, ma più il modello scelto sarà tecnologicamente avanzato e più saranno le funzioni delle quali potrà disporre. Per esempio, eseguire dei test di continuità, provare i diodi, essere dotato di un oscilloscopio o di pinze amperometriche, misurare la temperatura, i valori efficaci, la frequenza e la capacità elettrica.
Questo dispositivo è fondamentale per gli elettricisti e molto importante anche per i meccanici, ma può risultare assolutamente utile per chiunque sia un semplice appassionato di tecnologia o per chi volesse monitorare il proprio impianto elettrico scovando eventuali piccoli guasti.
Multimetri analogici e digitali: il display
La grande differenza, a prima vista, tra i multimetri analogici e quelli digitali sta nel display.
I modelli digitali, invece, possiedono un display digitale che mostra direttamente il valore misurato. Ci sono delle importanti specifiche che si devono tenere d’occhio quando si parla di un display digitale, ovvero la risoluzione, le cifre e i punti. La risoluzione corrisponde alla qualità della misurazione e sia le cifre sia i punti che si possono visualizzare sul display sono correlati a questo parametro.
I multimetri analogici possono avere a loro disposizione tre cifre e mezzo. Con “mezzo” si intende un numero che può essere soltanto zero o uno. I valori che possono essere mostrati sul display sono insomma compresi tra 0000 e 1999. Per parlare invece dei punti dobbiamo prima introdurre il concetto di fondo scala: con questo termine si intende il valore massimo che può essere misurato; per quanto riguarda i multimetri analogici il fondo scala corrisponde al valore massimo che può dare l’indice, mentre nei multimetri digitali il fondo scala è il valore massimo dato dal display. Modificando e regolando le impostazioni relative al fondo scala, dunque, si può spostare il punto decimale. Questo che vuol dire che un multimetro digitale può permettere le seguenti misurazioni:
- tra 0000 e 1999
- tra 0,000 e 1,999
- tra 00,00 e 19,99
- tra 000,0 e 199,9
Allo stesso modo, il discorso rimane invariato nel caso in cui il tuo multimetro digitale fosse a quattro cifre e mezzo. In questo caso, semplicemente, le misure saranno comprese tra 00000 e 19999.
Migliori multimetri analogici
Multimetri: quali sono le altre componenti?
Tralasciando le sostanziali differenze a livello del display, i multimetri sia analogici sia digitali presentano una struttura sostanzialmente identica.
Entrambi hanno infatti un tasto di accensione e spegnimento e degli altri pulsanti in base alle diverse funzionalità che puoi trovare a seconda del modello scelto. Un multimetro digitale ha in aggiunta solo un tasto hold, utile a bloccare la visualizzazione di una misura sullo schermo.
Sia i multimetri analogici sia quelli digitali sono dotati di un selettore della misura. Si tratta di una manopola circondata da diversi valori e dai simboli corrispondenti alla grandezza elettrica che si vuole andare a misurare. Nello specifico, la corrente viene misurata in ampere indicate con il simbolo A o in milliampere indicati con mA; la tensione è misurata in volt e viene indicata con il simbolo V; la resistenza viene invece misurata in ohm, rappresentate dal simbolo Ω. Quando a seguito della A o della V è apposta una linea ondulata, significa che impostando il selettore della misura su questi simboli si vanno a misurare rispettivamente la corrente alternata e la tensione alternata.
Nella parte inferiore del dispositivo sono generalmente presenti tre porte alle quali vanno collegati i diversi cavi, muniti degli appositi puntali.
Ma partiamo dalle porte o boccoli. La porta che prevede un collegamento a terra è la porta COM, nella quale va convenzionalmente inserito il cavo nero; la porta mAVΩ prevede invece l’inserimento del cavo rosso e una conseguente regolazione della manopola selettrice per selezionare il simbolo relativo alla misura (mA, A, V o Ω); la porta 10A è invece da utilizzare ogni qual volta ci si trovi a operare con un circuito elettrico nel quale la corrente superi i 200mA.
Per quanto riguarda invece i puntali da applicare alle sonde, questi possono essere di diversi tipi:
- puntali con morsetti a coccodrillo, da utilizzare in presenza di cavi di grandi dimensioni e/o di test molto lunghi
- puntali a uncino, essenziali per i circuiti elettrici più piccoli
- puntali a pinzette, ideali per le misurazioni sui singoli componenti
- puntali tradizionali, i quali terminano con uno stelo a punta
Come funziona un multimetro analogico
Ma veniamo al funzionamento di un multimetro analogico. Questo si basa sul galvanometro, formato dalle seguenti componenti:
- una bobina
- un tamburo rotante
- due magneti permanenti
- un ago
La bobina che trasporta la corrente è collegata al tamburo rotante e ha due magneti posizionati alle sue estremità. Grazie al passaggio della corrente la bobina attorno a quest’ultima si va a creare un campo magnetico che interagisce con quello creato dal magnete presente su un’estremità della bobina stessa. Questo permette al tamburo di ruotare ogni volta che c’è una modifica nella corrente che scorre all’interno della bobina. Collegato a sua volta al tamburo rotante c’è l’ago che in questo modo va a indicare il valore corrispondente sulla scala di lettura.
Un multimetro analogico è fondamentalmente un amperometro, il che significa che la tensione e la resistenza vengono prima convertite in una corrente corrispondente e successivamente i valori vengono indicati dall’ago.
Come funziona un multimetro digitale
Se il multimetro analogico è un amperometro, possiamo dire che il multimetro digitale è un voltometro. Questo significa che i suoi circuiti interni vengono utilizzati per convertire i valori della corrente e della resistenza a dei corrispondenti valori di tensione.
Utilizzando poi un secondo convertitore, stavolta da analogico a digitale, un multimetro di questo tipo è in grado di convertire la tensione non solo in un segnale digitale, ma in un valore che viene mostrato sul display.
Tutte le differenze tra i multimetri analogici e quelli digitali
Mancano però le differenze per quanto riguarda le fonti di errore e la calibrazione.
L’errore è naturalmente legato alla precisione del dispositivo. Nei multimetri digitali si parla di misura e questa, per essere accettabile, deve corrispondere almeno a 0,5%; nei multimetri analogici ci si riferisce invece al già citato fondo scala, il quale deve essere compreso tra 1% e 3%. Per quanto riguarda poi specificatamente gli errori, i modelli analogici presentano la forte possibilità che ci siano degli errori di parallasse, mentre i modelli digitali faticano a produrre un valore medio e accurato in caso di misurazioni fluttuanti.
In ultimo, la calibrazione. Un multimetro analogico, per sua stessa natura, ha bisogno di essere calibrato e ricalibrato piuttosto frequentemente nel tempo. Al contrario, un multimetro digitale, pur avendo bisogno di manutenzione di tanto in tanto, non avrà delle necessità così pressanti da andare a inficiare il suo corretto utilizzo.
Multimetri analogici e digitali: quali scegliere?
Arriviamo alla domanda più importante di tutte: quale multimetro scegliere?
La risposta non può essere troppo netta in quanto entrambe le tipologie di multimetro presentano vantaggi e svantaggi non da poco.
Allo stesso tempo, tuttavia, un multimetro digitale non è affidabile quando si tratta di un segnale che presenta variazioni nel tempo piccole e veloci. Anche in questo caso potrai dunque trovarti di fronte a degli errori sistemici nella misurazione.
C’è però una soluzione a tutto questo: alcuni modelli digitali, infatti, vengono ormai progettati aggiungendo al display una simulazione di misurazione effettuata con un cursore analogico.
Perché accontentarsi di una sola tipologia di multimetro, quando puoi averle entrambe in un unico dispositivo?