I multimetri sono degli strumenti fondamentali per gli elettricisti o i meccanici. Tuttavia, si sono dimostrati negli anni sempre più utili anche in contesti domestici e usati molto spesso dai semplici appassionati di elettronica.
Nello specifico, tra le mura domestiche possono risultare dei dispositivi salvavita quando si tratta di diagnosticare quali problemi possano avere degli elettrodomestici difettosi.
Le basi: cos’è un multimetro?
Un multimetro è un dispositivo in grado di misurare le grandezze elettriche come la corrente, la tensione e la resistenza. Se prima esistevano degli strumenti singoli e specifici per ogni grandezza, ora si trovano racchiusi in un unico dispositivo; stiamo naturalmente parlando degli amperometri per misurare la corrente, dei voltometri per misurare la tensione e degli ohmmetri per la misurazione della resistenza.
È utile ripassare, a questo punto, i simboli che vengono utilizzati:
- A per misurare le ampere e di conseguenza la corrente
- mA è il simbolo usato per i milliampere
- V per misurare i volt e quindi la tensione
- Ω per misurare gli ohm e dunque la resistenza
Come sono costruiti i multimetri
La struttura dei multimetri palmari, ovvero quelli più piccoli, pratici e maneggevoli, è piuttosto semplice.
Sono formati da un tasto di accensione/spegnimento e da un numero variabile di altri pulsanti pensati in base alle funzionalità del multimetro.
Oltre a questa boccola, ce ne sono generalmente altre due. Una porta COM, dove viene convenzionalmente inserito il cavo nero e che ha un collegamento a terra e la porta 2A, nella quale deve essere inserito il cavo rosso nel caso in cui si stiano monitorando dei circuiti elettrici con potenza superiore ai 200mA.
All’interno delle boccole, come abbiamo visto, devo essere collegati i cavi previo inserimento dei puntali più adeguati. Puoi scegliere tra i puntali a pinzette per misurare i singoli componenti, quelli a uncino per i circuiti più piccoli, quelli tradizionali che terminano con uno stelo appuntito e i morsetti a coccodrillo che sono invece i più adeguati da utilizzare in caso di test lunghi e cavi di grandi dimensioni.
Tra quali multimetri puoi scegliere?
Tra tutte le caratteristiche che abbiamo elencato a livello strutturale, non abbiamo citato il display. Questo per un motivo ben preciso: esistono infatti i multimetri analogici e i multimetri digitali la cui differenza principale sta proprio nella modalità in cui i risultati vengono portati alla tua attenzione.
I multimetri analogici presentano una scala graduata e stampata e un ago che muovendosi indica di volta in volta i valori che ti interessano; i multimetri digitali, invece, presentano un classico schermo digitale che può arrivare a contenere, a seconda del modello, quattro oppure cinque cifre.
Inoltre, i modelli digitali hanno spesso un ulteriore tasto: quello hold. Premendo questo pulsante potrai bloccare sul display un certo valore, soprattutto nel caso in cui le misurazioni dovessero essere fluttuanti.
Come effettuare la diagnostica usando un multimetro
Sia che tu disponga di un multimetro digitale sia che tu ne abbia uno analogico, non preoccuparti: entrambi possono occuparsi di diagnosticare i problemi dei tuoi elettrodomestici.
I multimetri, infatti, possono essere usati per testare non solo batterie, lampadine e fusibili, ma anche per aiutarti a capire perché il tuo forno, il tuo frigo o il tuo frullatore non funzionano più.
Entriamo ora nel dettaglio.
Elettrodomestici con problemi alla resistenza
La resistenza, l’abbiamo visto, è una delle grandezze elettriche che possono essere misurate da un multimetro. Tale grandezza, il cui valore più dipendere dai materiali di costruzione, dalla temperatura raggiunta o dalle dimensioni, altro non è che la capacità posseduta da un corpo investito da tensione elettrica, di resistere al passaggio della corrente.
Nel caso di alcuni elettrodomestici, come il forno, la resistenza è quella componente che permette al forno di scaldarsi. Se il forno non si riscalda o se dovesse scattare il salvavita, puoi verificare con un multimetro che il problema sia proprio nella resistenza e che sia tale danno a causare una dispersione di corrente.
Un multimetro digitale può darti tre diversi risultati: un valore reale ed effettivo della resistenza, che quindi è funzionante; il valore 1 che indica un sovraccarico; il valore 0.00 che significa che dovresti abbassare la modalità selezionata con il selettore della misura. Il consiglio è quello di partire dalla scala più alta e poi, eventualmente, scendere. Ricorda che il simbolo della resistenza è Ω e che potrai scegliere tra le seguenti misure:
- 2MΩ
- 200kΩ
- 20kΩ
- 2kΩ
- 200Ω
Nel caso in cui dovessi utilizzare un multimetro analogico, ricorda di impostare un fondo scala alto, ovvero il valore massimo che può raggiungere, in questo caso, la resistenza. Durante tale misurazione potrai vedere l’ago che indica un dato valore oppure che si sposta a destra o a sinistra rispetto al fondo scala: nel primo caso, diminuisci l’ordine di grandezza; nel secondo caso, invece, aumentalo.
Misurare la continuità elettrica di un elettrodomestico con un multimetro
Il multimetro può essere usato anche per controllare la presenza o meno di continuità elettrica in un elettrodomestico.
La continuità elettrica è la capacità del circuito elettrico di condurre la corrente, ovvero di riuscire a spostare le cariche elettriche. La continuità elettrica presuppone la presenza di uno o più conduttori in grado di unire le diverse parti del sistema elettrico.
Anche per il monitoraggio della corrente elettrica è necessario che il multimetro venga impostato nella sua funzione di ohmmetro, ovvero di misuratore della resistenza. La particolarità di questa misurazione è che ormai quasi tutti i multimetri disponibili sul mercato emettono un segnale acustico nel caso in cui la continuità sia presente. Così facendo il tutto può avvenire più rapidamente e senza la necessità di mantenere sempre sott’occhio il display, sia esso digitale o analogico.
- l’elettrodomestico del quale desideri verificare la presenza di continuità elettrica deve essere spento e scollegato
- assicurati che le batterie del tuo multimetro abbiano una carica sufficiente per portare a termine questa operazione
- il verso di inserzione dei puntali è in questo caso interscambiabile
Il selettore della misura deve essere impostato nella modalità predisposta per la misurazione della continuità elettrica. Devi cercare il simbolo di un’onda sonora, talvolta accompagnata anche da un diodo; si tratta di un simbolo praticamente identico a quello che indica il volume sul tuo computer.
Il cavo nero deve essere inserito nella porta COM, mentre quello rosso nella porta mAVΩ. A seguire, senza badare all’ordine o al colore, collega i cavi al componente sul quale vuoi effettuare il test. Se la continuità elettrica è presente, il multimetro emetterà un segnale acustico; in caso contrario non effettuerà alcun rumore.
Cosa aspetti a occuparti in prima persona dei tuoi elettrodomestici difettosi?