Se sei interessato a mantenere sotto controllo diversi aspetti della tua casa allora avrai già incontrato sulla tua strada il multimetro.
Tuttavia, si tratta di uno strumento le cui diverse applicazioni possono non apparire immediatamente chiare, soprattutto se non si ha una certa infarinatura in materia di elettronica.
Il multimetro è infatti un dispositivo che può essere facilmente usato da tutti: dagli elettricisti agli studenti, dagli hobbisti ai semplici curiosi, senza tralasciare i ricercatori. Naturalmente, esistono multimetri per gli usi professionali e multimetri più semplici e adatti all’utilizzo domestico.
Ma cos’è, esattamente, un multimetro? E quali sono le sue componenti principali? In questo articolo risponderemo proprio a queste domande.
Mettiti comodo e buona lettura!
A cosa serve un multimetro?
Capire a cosa serve un multimetro è fondamentale per sapere se questo strumento possa esserti utile o meno.
Sostanzialmente, il multimetro nasce come dispositivo in grado di misurare le grandezze elettriche come la corrente (continua e alternata), la tensione (continua e alternata) e la resistenza. Ciò è reso possibile dall’unione di tre diversi strumenti:
- l’amperometro
- il voltimetro
- l’ohmmetro
Appare immediatamente evidente una praticità a livello di gestione dello spazio. Perché avere tre diversi strumenti quando ne puoi acquistare solamente uno?
Questo ragionamento acquista ancora più valore se si pensa al modo in cui i multimetri sono poi stati migliorati. Anche i modelli più semplici, infatti, sono ora in grado di misurare la frequenza, la temperatura e l’umidità; in aggiunta, possono effettuare dei test sui diodi o sulla presenza di continuità elettrica.
Le applicazioni pratiche di un multimetro
Cosa significa quanto detto finora? Capita infatti che spiegazioni un po’ astratte non rendano immediatamente comprensibili gli usi pratici di uno strumento di questo tipo.
- monitorare gli impianti elettrici
- eseguire esami di diagnostica sui tuoi elettrodomestici
- controllare la batteria della tua macchina
- assicurarti che le diverse batterie (per esempio delle sveglie o dei telecomandi) siano ancora cariche
- osservare fenomeni di surriscaldamento di alcune componenti elettriche e non solo
- accorgerti sul nascere di un’infiltrazione d’acqua dietro una parete
I segreti del funzionamento di un multimetro
Ma come funziona, esattamente, un multimetro?
Ebbene, il suo segreto è racchiuso in un galvanometro interno, strumento formato dalle seguenti componenti:
- una bobina
- due magneti posti alle estremità della bobina
- un tamburo rotante
Succede che la corrente che attraversa la bobina crea un campo magnetico che interferisce con quello già presente in quanto formato dai due magneti. In base alle variazioni di corrente e alla conseguente modifica del campo magnetico interno al galvanometro, il tamburo rotante viene interessato da dei movimenti diversi.
A seconda del movimento impresso al tamburo rotante vengono restituiti i valori all’utente. Ma qui si inserisce una prima, fondamentale, differenza tra i diversi modelli di multimetri.
Lo schermo
La componente del multimetro che ospita i valori misurati definisce la tipologia di multimetri.
La seconda opzione a tua disposizione è invece quella di avere un dato analogico che viene convertito in digitale. Il risultato verrà dunque mostrato sotto forma di numeri su uno schermo LCD che consente anche la visualizzazione di virgole o punti. Appare chiaro come i multimetri digitali siano più precisi rispetto alla controparte analogica. Inoltre, per ovviare al problema della misurazioni fluttuanti, si è optato per due diverse soluzioni:
- alcuni modelli prevedono sia una visualizzazione digitale sia una visualizzazione analogica
- altri modelli hanno un tasto hold grazie al quale potrai bloccare sullo schermo i singoli valori
Il selettore della misura
La seconda componente fondamentale di un multimetro è il selettore della misura.
Si tratta di una manopola posizionata generalmente al centro della struttura e circondata da settori con indicati dei simboli e dei numeri.
I numeri rappresentano il fondo scala, ovvero il massimo valore misurabile, mentre i simboli corrispondono alle diverse unità di misura. Per intenderci, nel caso di misurazione della corrente dovrai indicare i simboli mA o A (ovvero milliampere e Ampere), per la tensione dovrai indicare il simbolo V (ovvero volt), mentre per la resistenza dovrai indicare il simbolo Ω (ovvero ohm).
Ci sono però altri simboli che puoi trovare, come per esempio:
- A~ e V~ a indicare rispettivamente la corrente alternata e la tensione alternata
- Hz per indicare la misurazione in Hertz della frequenza
- un termometro per la temperatura
- un piccolo altoparlante da utilizzare nel caso si voglia verificare la continuità; ricorda che in questo caso ci sarà un avvertimento sonoro in caso di presenza di continuità elettrica
Le porte d’ingresso
L’ultima componente fondamentale per poter capire il funzionamento di un multimetro sono le porte d’ingresso.
Questo dispositivo, infatti, prevede che il multimetro venga collegato alle componenti da analizzare e questa connessione avviene tramite due sonde: una rossa e una nera. È fondamentale sapere in quali porte le due sonde vadano inserite.
La sonda rossa, invece, può essere ospitata da diverse porte:
- la porta 10A è da utilizzare solo ed esclusivamente nel caso in cui la potenza del circuito o del componente in esame sia superiore alle 200mA
- la porta mAVΩ è invece usata per misurare una qualsiasi grandezza in presenza di una potenza inferiore alle 200mA
Può capitare che la porta relativa alla misurazione della corrente sia separata da quella relativa a tensione e resistenza; troverai così una porta mA e una porta VΩ e la sonda rossa andrà inserita nella boccola corrispondente alla grandezza che intendi misurare.
In ultimo, la sonda rossa va sempre collegata con la massa positiva della componente in esame.
Ed ecco qui tutte le componenti principali di un multimetro!