Leggendo questo articolo avrai accesso a una piccola guida sul multimetro, utile per conoscerne funzioni e principali caratteristiche.
Buona lettura!
Multimetro: di cosa si tratta
Il multimetro è lo strumento grazie al quale si possono misurare alcune grandezze elettriche e, nello specifico, la tensione continua e alternata, la resistenza elettrica, la corrente continua e alternata.
La tensione viene misurata in volt, la resistenza in ohm e la corrente in ampere.
La tensione
Per tensione si intende l’energia necessaria a separare le cariche elettriche di segno opposto.
Dunque, la tensione continua è quella che non subisce alcuna variazione nel tempo, bensì mantiene un valore costante e indipendente dalla durata; la tensione alternata, invece, non ha un andamento costante, ma al contrario varia in modo ripetitivo, periodico e alternando tra positivo e negativo.
La resistenza elettrica
Per quanto riguarda la resistenza elettrica, questa è una grandezza che misura la capacità di un corpo sottoposto a tensione elettrica a resistere al passaggio della corrente.
La resistenza può dipendere da diversi fattori come le dimensioni, la temperatura e i materiali di costruzione.
La corrente
Il multimetro è in grado di misurare la corrente continua e quella alternata, anche se quest’ultima può non essere presente nei modelli più economici.
Facciamo anche in questo caso un piccolo ripasso. La corrente elettrica indica la quantità di cariche elettriche che vengono complessivamente spostate e che attraversano una determinata superficie.
Se la corrente è continua significa che gli elettroni subiscono uno spostamento di direzione che rimane costante nel tempo; al contrario, la corrente alternata inverte la polarità elettrica nel tempo e in modo continuativo. Questa inversione di polarità non avviene improvvisamente, bensì parte dal valore di corrente pari a zero per poi salire gradualmente in un verso, raggiungendo il valore massimo. A seguire, l’andamento sarà identico, ma nel verso opposto.
Multimetro: a cosa serve
Esistono diverse tipologie di multimetri, ma tutti seguono gli stessi principi di funzionamento. Come abbiamo già accennato, quest’unico strumento è in grado di combinare insieme diversi dispositivi di misurazione i quali erano prima separati. Si tratta dell’amperometro, del voltometro e dell’ohmmetro.
Queste sono le funzioni basiche possedute da un multimetro, ma esistono dei modelli più avanzati e che possono effettuare ulteriori rilevazioni: le frequenze, la capacità elettrica, la temperatura, l’induttanza; possono testare la continuità elettrica ed effettuare una prova di diodi o di transistor. Se dotati di pinze amperometriche sono in grado di misurare anche delle correnti elevate, mentre i modelli più avanzati dal punto di vista tecnologico presentano anche un oscilloscopio.
Oltre a essere utilizzato dagli elettricisti e dai tecnici professionisti, il multimetro può essere utilizzato per effettuare dei test di base sul tuo circuito elettrico e risolvere eventuali problemi. Per questa ragione il multimetro è conosciuto anche con il nome di tester o multitester.
Multimetro: da quali parti è composto
Un multimetro è formato da un display che può essere digitale oppure analogico, da una manopola per selezionare i valori di misura che ti interessano, da alcuni tasti che variano in base al modello scelto e servono per selezionare ulteriori funzioni presenti e, in ultimo, dai connettori di ingresso e da due sonde.
Tramite la manopola potrai invece selezionare i valori diversi per impostare la lettura del tuo tester: A per le Ampere, mA per i milliampere, V per il voltaggio e Ω per la resistenza.
I connettori di ingresso sono tre:
- il connettore COM è quello più comune e collegato a terra, solitamente usando la sonda nera
- il connettore mAVΩ ospita la sonda rossa e, come il nome lascia intuire, questa porta serve per misurare corrente, tensione e resistenza
- il connettore 10A è invece quello deputato alla misurazione di correnti superiori ai 200mA
Le sonde, rosse e nere, sono generalmente dotata di un connettore cosiddetto a banana che permette loro di essere facilmente collegate al multimetro. Quest’ultimo, inoltre, potrebbe avere anche un connettore a spina, il che permette l’attacco di diverse tipologie di sonde:
- le sonde classiche, ovvero quelle provviste di stelo a punta
- le sonde a uncino perfette per i circuiti elettrici più piccoli
- le sonde con i morsetti a coccodrillo, adatte a cavi di grossa dimensione utili per i test più lunghi
- le sonde a pinzette, piccole e pratiche per testare i singoli componenti
Le categorie del multimetro
I multimetri sono divisi in quattro categorie; più si sale con le categorie più si potrà avere un multimetro sicuro e adatto a misurare circuiti con tensione e corrente sempre più elevate. Ricorda che i puntali, ovvero le parti finali delle sonde, devono essere compatibili con la categoria del multimetro o addirittura con quella superiore.
Nello specifico, i multimetri di categoria I sono adatti per circuiti con corrente, resistenza e tensione molto basse; alla categoria II appartengono i multimetri in grado di testare i circuiti residenziali e domestici; invece, i multimetri di categoria III possono essere utilizzati per le misurazioni di circuiti molto potenti come i motori o i pannelli di distribuzione; in ultimo, nella categoria IV puoi trovare i dispositivi adatti a testare circuiti dalla potenza ancora più elevata, come per esempio i quadri generali di distribuzione.
Ma come funziona un multimetro?
Il multimetro funziona tramite un galvanometro, ovvero un dispositivo in grado di misurare una corrente elettrica e di tradurla in un momento magnetico, rendendola così visibile ai nostri occhi. Questo significa che il multimetro, per darti un risultato attendibile, dovrà assorbire necessariamente un po’ dell’energia del circuito che sta analizzando.
- un magnete permanente
- una bobina che ruota attorno al campo magnetico in maniera perpendicolare
- una molla a spirale calibrata
Quando la corrente attraversa la bobina questa ruota grazie alla comparsa di una coppia motrice; entra quindi in gioco la molla a spirale calibrata che si oppone a tale rotazione fino al momento in cui la coppia resistenza sarà della stessa forza della coppia motrice.
Se stai utilizzando un multimetro analogico il risultato sarà visibile grazie alla lancetta che si sposta nella scala graduata in base all’intensità della corrente che circola internamente alle spire. Se invece hai un multimetro digitale vedrai comparire direttamente il risultato numerico sul tuo display.
Un’altra differenza tra multimetri analogici e digitali riguarda la misurazione delle resistenze: i modelli analogici useranno a tale scopo una batteria apposita, mentre i modelli digitali sfrutteranno la loro batteria d’alimentazione.
Come misurare la resistenza
Per effettuare la misurazione della resistenza, è essenziale ricordarsi di togliere la tensione così da evitare danni anche importanti al tuo multimetro. Misurare la resistenza è molto utile per assicurarti che all’interno di un cavo elettrico ci sia continuità.
In questo caso, dovrai inserire la sonda nera nella porta COM e la sonda rossa nella porta mAVΩ, spostando poi il selettore sotto il simbolo della resistenza, ovvero Ω.
Le sonde vanno mantenute contro i piedini della resistenza, applicando una minima pressione.
Come misurare la corrente
La manopola dovrà invece essere impostata sulla A.
Allo stesso tempo, la sonda nera deve essere collegata alla massa della batteria, ovvero quella indicata dal segno -, mentre la sonda rossa andrà collegata all’alimentazione, indicata dal segno +.
Per la misurazione della corrente, il tuo tester deve essere inserito in linea all’interno del circuito. Solo in questo modo, infatti, il multimetro sarà in grado di misurare la corrente che dal tester passa al circuito elettrico. Per rendere questa operazione più comoda, utilizza delle sonde che abbiano i morsetti a coccodrillo
Come misurare la tensione costante
La misurazione della tensione è identica a quella della corrente eccezion fatta per la sonda rossa che deve essere inserita nella porta mAVΩ, per il posizionamento della manopola sul simbolo di riferimento per la misurazione della tensione costante, ovvero 2V, e per l’inserimento del tester in parallelo.
Ora che hai tutte queste nuove informazioni, non ti resta che acquistare il multimetro più adatto alle tue esigenze!