Ti sarà forse capitato di vedere, tra gli attrezzi di un elettricista o di un meccanico, un multimetro.
Se sei curioso e vuoi saperne di più, questo è l’articolo che fa per te. Nelle prossime righe, infatti, ti spiegheremo cos’è un multimetro, com’è fatto e a cosa serve.
Buona lettura!
Le basi necessarie per l’utilizzo di un multimetro
Prima di poter parlare con criterio di un multimetro e delle sue caratteristiche principali è utile introdurre fin da subito tre concetti chiave: la corrente, la tensione e la resistenza.
Si tratta di tre grandezze elettriche che possono essere misurate e di cui è importante conoscere qualche semplice specifica.
Per corrente si intende la quantità di cariche elettriche che si muovono attraversando una data superficie. Questo movimento può essere continuo, ovvero costante nel tempo, oppure alternato. Si parla di corrente alternata non solo quando c’è una discontinuità, ma anche quando viene invertita la polarità tramite un andamento sinusoidale, il quale parte da 0, arriva a un picco positivo, torna allo 0 e scende verso un picco negativo. La sua unità di misura è l’Ampere, identificata dal simbolo A oppure mA quando si volessero indicare le milliampere; lo strumento deputato alla misurazione della corrente è chiamato amperometro.
Per tensione si intente l’energia di cui si ha bisogno per separare tra loro le cariche elettriche. Anche la tensione può essere continua oppure alternata, dove nel primo caso si intende un’energia costante, mentre nel secondo caso è presente una variazione tra i valori positivi e quelli negativi; anche questa variazione, tuttavia, è periodica e ripetitiva. L’unità di misura della tensione è il volt, il cui simbolo è V; lo strumento che misura i volt è il voltmetro.
In ultimo, la resistenza. Un corpo attraversato da tensione elettrica è più o meno in grado di resistere a tale passaggio: questo valore, misurabile in ohm e indicato con il simbolo Ω, rappresenta la resistenza dell’oggetto o del circuito. Alla sua misurazione è deputato uno strumento chiamato ohmmetro.
A cosa serve un multimetro?
Più in generale riesce a misurare delle grandezze elettriche. Infatti, corrente, tensione e resistenza sono le grandezze basilari che un qualunque multimetro è in grado di rilevare. Acquistando dei modelli particolarmente avanzati, il multimetro potrà misurare ulteriori parametri come la frequenza, la temperatura e la continuità elettrica.
Come funziona un multimetro?
Il funzionamento di questo strumento si basa essenzialmente sulla presenza di un galvanometro. Quest’ultimo è formato da alcune componenti:
- una bobina
- due magneti fissi alle estremità della bobina
- un tamburo rotante collegato alla bobina
- un ago collegato al tamburo rotante
Il passaggio di corrente interessa esclusivamente la bobina, ma andrà a creare un campo magnetico che finirà con l’intercettare il campo magnetico che dipende dalla presenza dei due magneti. A questo punto, il tamburo rotante sarà interessato da un movimento più o meno rapido che permetterà al cursore ad esso collegato di muoversi su una scala graduata, restituendo così il valore corrispondente.
Esistono diversi modelli di multimetri?
Tralasciando le ovvie differenze tra modelli appartenenti a diverse fasce di prezzo e più o meno professionali, i multimetri si dividono in due categorie:
- i multimetri analogici
- i multimetri digitali
Per quanto riguarda invece i multimetri digitali, questi hanno un display in grado di restituirti un valore più preciso e capace di mostrarti, a seconda del modello scelto, un massimo di cifre. La risoluzione può essere più o meno precisa in base a quanti numeri vengono visualizzati prima e/o dopo la virgola. Se il multimetro analogico è sostanzialmente un amperometro, allo stesso modo un multimetro digitale è essenzialmente un voltmetro, il quale deve dunque operare due conversioni diverse per poterti restituire i valori corretti sul display:
- le misurazioni di corrente e resistenza vengono traslate in misurazioni di tensione
- il valore deve essere poi convertito in un segnale digitale da mostrare sullo schermo
La struttura di un multimetro
Che tu preferisca un multimetro analogico o un suo corrispettivo digitale, la struttura del dispositivo sarà piuttosto identica.
Per gli usi e le competenze più modeste, un multimetro palmare sarà più che ottimo: piccolo e maneggevole, potrai inserirlo nella tua cassetta degli attrezzi e contare sempre sulla sua affidabilità.
Avrai poi a tua disposizione un selettore della misura. Di cosa si tratta? Di una manopola circondata da segni e numeri; dovrai indicare, tramite la manopola, la scala di riferimento e il simbolo corrispondente alla misurazione che vuoi effettuare. Per esempio, per misurare la tensione potrai scegliere tra 2V, 20V e 200V in base alle caratteristiche del tuo circuito elettrico.
La misurazione vera e propria verrà effettuata inserendo i cavi muniti degli appositi puntali all’interno delle porte di riferimento: un’estremità del cavo nero va inserita nella porta COM, mentre l’altra estremità va collegata alla massa negativa a terra; per quanto riguarda il cavo rosso, invece, un’estremità va inserita nella porta mAVΩ e l’altra metà collegata con la massa positiva. Se il tuo circuito elettrico dovesse avere una potenza superiore ai 200mA, utilizza la porta 10A per collegare il cavo rosso.
Dopo questa utile infarinatura, puoi iniziare a cercare il multimetro più adatto per te!